Da cosa sono attratti i calabroni?

Da cosa sono attratti i calabroni

Da cosa sono attratti i calabroni?

Riconoscere i calabroni

I calabroni appartengono alla famiglia delle vespe, ma sono più grandi, possono arrivare a 5,5 cm di lunghezza e sono più aggressivi.

Nel mondo ci sono 20 specie circa di questi insetti e sono classificati in questa famiglia sulla base del tipo di veleno che inoculano, alcuni veleni, infatti, provocano dolori fortissimi e potenzialmente mortali, come quello del calabrone asiatico.

Il primo passo è quello di capire se ci si trova di fronte ad un calabrone o ad una vespa.

Sia il calabrone che la vespa hanno una vita più stretta rispetto alle altre parti del corpo, questa particolarità li distingue dalle api.

È il colore che ci aiuta a distinguere i tre insetti: i calabroni hanno un colore, prevalentemente nero e bianco, le vespe sono nere e gialle e le api gialle e nere/marroni.

Un altro elemento per distinguere le vespe e i calabroni è la dimensione: la vespa si aggira intorno ai 2,5 cm mentre il calabrone può arrivare a 5 cm di lunghezza.

Da cosa sono attratti i calabroni

Se vogliamo tenere lontani i calabroni dalle arnie, dagli alberi da frutto o dalla nostra abitazione, dobbiamo sapere che questi insetti sono attratti dai feromoni, delle sostanze chimiche.

La stagione giusta per attivare un trattamento di contenimento di questo insetto è la primavera. Durante la stagione fredda, infatti, l’unico esemplare che sopravvive è la regina, gli altri insetti muoiono tutti. Quindi d’inverno si può intervenire sul nido per chiuderlo o rimuoverlo.

In primavera, invece, la regina di calabrone si sveglia dal letargo e comincia a riprodursi, può ripopolare un nido con 300/500 esemplari.

Catturando la regina, ovviamente, si possono ridurre i problemi derivanti da questi insetti, soprattutto alle arnie, i calabroni, infatti, si nutrono di api.

Se vogliamo adottare dei sistemi di cattura naturali possiamo procedere alla costruzione di trappole fatte in casa. Ci dobbiamo procurare:

  • una bottiglia di plastica;
  • del fil di ferro;
  • una sostanza zuccherina (dell’aranciata, succo di frutta, avanzi di frutta, succo di mela…)
  • zucchero.

Inserire all’interno della bottiglia la sostanza zuccherina, aggiungere dell’acqua, un cucchiaio di zucchero e dei pezzetti di frutta fresca.

Effettuare dei tagli sui lati della bottiglia in modo da realizzare dei piccoli fori di accesso.

Con il fil di ferro creare un supporto ad anello per appendere la bottiglia al ramo d’un albero.

Per valutare il risultato bisogna aspettare che le sostanze all’interno della bottiglia fermentino e sprigionino l’odore che attrae i calabroni.

Secondo alcuni l’esca migliore è la birra in quanto il malto fermentato emana un odore irresistibile per questi insetti.

È importante che l’esca sia posizionata sulla parte dell’albero esposta a sud-est, ad un’altezza di almeno 2 metri e che davanti abbia un ampio spazio libero.

La sostanza inserita nella bottiglia va sostituita ogni due settimane altrimenti perde di efficacia.

Calabroni chi chiamare

In alcuni casi è meglio rivolgersi a dei professionisti, se non siamo molto pratici in questo settore, non ci improvvisiamo. È importante ricordare che una puntura di calabrone è più dolorosa di quella di un’ape o di una vespa e, se si è allergici al veleno, può anche essere mortale.

In alcune situazioni i rimedi fai da te non sono sufficienti, se non abbiamo iniziato la prevenzione in primavera, ad esempio, sarà molto difficile riuscire a debellare una colonia di calabroni con trappole fatte in casa.

Una ditta specializzata nella disinfestazione di calabroni, vespe e altri insetti, ha le giuste attrezzature per intervenire nelle situazioni più complesse. Il risultato sarà certo e più duraturo.

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