Disinfestazione e derattizzazione normativa

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Disinfestazione e derattizzazione normativa

Igiene e prevenzione sono due concetti di base imprescindibili per la tutela della salute negli ambienti pubblici e privati. Cosa succede quando ad esempio si viene a contatto con una infestazione di insetti, di topi o di altro tipo di animali? L’articolo: “Disinfestazione e derattizzazione normativa” ci aiuta a capire qual è la normativa che disciplina chi opera in questo settore delle disinfestazioni e delle derattizzazioni.

Derattizzazione normativa di riferimento

Nel corso degli anni la normativa sulla derattizzazione e disinfestazione si è andata evolvendo fino ad incorporare i requisiti minimi indispensabili delle imprese che operano nel settore e la tipologia di prodotti biocidiconsentiti, anche a livello europeo.

La normativa in Italia legge ha da sempre tenuto conto delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione.

Negli anni ’90 si è sviluppata tutta una serie di circolari e decreti atti a disciplinare le capacità tecniche e professionali degli operatori addetti al settore e delle ditte di riferimento quali:

  • esperienza
  • titolo di studio
  • abilitazione professionale
  • iscrizione agli albi professionali 
  • iscrizione al registro delle imprese (Legge del 25/01/1994 N. 82)

Verso la fine degli anni ’90 ed in particolare dal 2000 in poi sono entrate in vigore diverse normative facenti riferimento anche alle direttive europee in materia. Oltre alle norme dell’Ente Unificazione Italiano UNI EN ISO possiamo citare, nella Comunità Europea, le misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità Europea di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione (n.2002/89/CE) e le norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati (O.M. del Ministero della Salute del 18/12/2009).

Ad oggi, la regolamentazione più importante a riguardo è il Regolamento UE 2016/1179 entrato in vigore il 1° marzo 2018 inerente alla classificazione e la composizione delle sostanze rodenticidi consentite e le categorie degli utilizzatori.

Principali ambiti delle disinfestazioni e derattizzazioni

Come ben noto i principali luoghi che necessitano di un costante monitoraggio e che sono a rischio infestazione di roditori ma anche di insetti pericolosi sono gli ambienti di aggregazione pubblici quali ad esempio scuole e luoghi di lavoro, ma anche ristoranti e hotel. Ma andiamo per ordine. 

1. Luoghi Pubblici, Scuole, Teatri ecc.

La normativa in materia di disinfestazione presso luoghi pubblici e privati di aggregazione dispone che, in caso di presenza di ratti o topi, bisogna intervenire tempestivamente eliminando il problema in maniera completa, rivolgendosi esclusivamente a ditte specializzate. Inoltre e fatto divieto maneggiare o disporre esche o altro materiale nocivo a chiunque non sia qualificato ed abilitato, al fine di evitare danni a persone, all’ambiente o ad altri animali.

2. Ristoranti e Hotel

Per quanto riguarda l’ambito della ristorazione e le strutture ricettive, senza tralasciare le mense scolastiche, presso tutti quei luoghi dove vengono conservati e trattati alimenti occorre far riferimento al protocollo HCCP in ambito di disinfestazione o derattizzazione. In questo caso occorre disporre di un piano di prevenzione ed interventi di derattizzazione periodici. E’ importante inoltre considerare l’uso di prodotti atossici e non chimici come le esche naturali e le trappole ecologiche.   

 

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Da cosa sono attratti i calabroni?

Da cosa sono attratti i calabroni

Da cosa sono attratti i calabroni?

Riconoscere i calabroni

I calabroni appartengono alla famiglia delle vespe, ma sono più grandi, possono arrivare a 5,5 cm di lunghezza e sono più aggressivi.

Nel mondo ci sono 20 specie circa di questi insetti e sono classificati in questa famiglia sulla base del tipo di veleno che inoculano, alcuni veleni, infatti, provocano dolori fortissimi e potenzialmente mortali, come quello del calabrone asiatico.

Il primo passo è quello di capire se ci si trova di fronte ad un calabrone o ad una vespa.

Sia il calabrone che la vespa hanno una vita più stretta rispetto alle altre parti del corpo, questa particolarità li distingue dalle api.

È il colore che ci aiuta a distinguere i tre insetti: i calabroni hanno un colore, prevalentemente nero e bianco, le vespe sono nere e gialle e le api gialle e nere/marroni.

Un altro elemento per distinguere le vespe e i calabroni è la dimensione: la vespa si aggira intorno ai 2,5 cm mentre il calabrone può arrivare a 5 cm di lunghezza.

Da cosa sono attratti i calabroni

Se vogliamo tenere lontani i calabroni dalle arnie, dagli alberi da frutto o dalla nostra abitazione, dobbiamo sapere che questi insetti sono attratti dai feromoni, delle sostanze chimiche.

La stagione giusta per attivare un trattamento di contenimento di questo insetto è la primavera. Durante la stagione fredda, infatti, l’unico esemplare che sopravvive è la regina, gli altri insetti muoiono tutti. Quindi d’inverno si può intervenire sul nido per chiuderlo o rimuoverlo.

In primavera, invece, la regina di calabrone si sveglia dal letargo e comincia a riprodursi, può ripopolare un nido con 300/500 esemplari.

Catturando la regina, ovviamente, si possono ridurre i problemi derivanti da questi insetti, soprattutto alle arnie, i calabroni, infatti, si nutrono di api.

Se vogliamo adottare dei sistemi di cattura naturali possiamo procedere alla costruzione di trappole fatte in casa. Ci dobbiamo procurare:

  • una bottiglia di plastica;
  • del fil di ferro;
  • una sostanza zuccherina (dell’aranciata, succo di frutta, avanzi di frutta, succo di mela…)
  • zucchero.

Inserire all’interno della bottiglia la sostanza zuccherina, aggiungere dell’acqua, un cucchiaio di zucchero e dei pezzetti di frutta fresca.

Effettuare dei tagli sui lati della bottiglia in modo da realizzare dei piccoli fori di accesso.

Con il fil di ferro creare un supporto ad anello per appendere la bottiglia al ramo d’un albero.

Per valutare il risultato bisogna aspettare che le sostanze all’interno della bottiglia fermentino e sprigionino l’odore che attrae i calabroni.

Secondo alcuni l’esca migliore è la birra in quanto il malto fermentato emana un odore irresistibile per questi insetti.

È importante che l’esca sia posizionata sulla parte dell’albero esposta a sud-est, ad un’altezza di almeno 2 metri e che davanti abbia un ampio spazio libero.

La sostanza inserita nella bottiglia va sostituita ogni due settimane altrimenti perde di efficacia.

Calabroni chi chiamare

In alcuni casi è meglio rivolgersi a dei professionisti, se non siamo molto pratici in questo settore, non ci improvvisiamo. È importante ricordare che una puntura di calabrone è più dolorosa di quella di un’ape o di una vespa e, se si è allergici al veleno, può anche essere mortale.

In alcune situazioni i rimedi fai da te non sono sufficienti, se non abbiamo iniziato la prevenzione in primavera, ad esempio, sarà molto difficile riuscire a debellare una colonia di calabroni con trappole fatte in casa.

Una ditta specializzata nella disinfestazione di calabroni, vespe e altri insetti, ha le giuste attrezzature per intervenire nelle situazioni più complesse. Il risultato sarà certo e più duraturo.

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Disinfestazioni calabroni: come distruggere un nido di calabroni

Disinfestazioni calabroni

Disinfestazioni calabroni“: come distruggere un nido di calabroni?

Se state cercando un metodo per disinfestazioni calabroni, vespe ed altri insetti pericolosi leggete questo articolo.

I calabroni

Il calabrone, o vespa crabro, è il più grosso vespoide del continente europeo e del nordamerica.

Ha un colore bruno rossiccio con strisce o macchie gialle, la grandezza varia da 20-25 mm per i maschi e le operaie, mentre la regina può raggiungere i 35 mm di lunghezza.

È un insetto predatore di altri insetti, quindi carnivoro, ma può nutrirsi anche di frutta soprattutto nettari zuccherini. I calabroni sono spesso nocivi perché si nutrono di api domestiche e provocano danni alle arnie e alla produzione di miele.

I nidi dei calabroni si riconoscono perchè sono realizzati utilizzando fibre vegetali impastate con la saliva dell’insetto, esternamente hanno una forma sferica e possono contenere da 100 a 300 insetti.

Questo insetto si muove principalmente di giorno e di notte è attirato dalle luci artificiali. Non manifesta particolare interesse per l’uomo ma diventa aggressivo in prossimità del proprio nido. Solo la femmina è dotata di pungiglione e costituisce una minaccia concreta per l’uomo se allergico al veleno di questi insetti.

Come allontanare i calabroni

Vediamo alcuni tipi di trappole per calabroni.

Come per le vespe è possibile costruire delle trappole casalinghe che utilizzino dei contenitori e delle sostanze vischiose molto dolci, come il miele.

Un’opzione più costosa è una trappola con contenitore per l’esca, un liquido in cui il calabrone annega, dotata di un coperchio che consente l’ingresso ma non l’uscita dell’insetto.

In commercio si possono acquistare anche delle luci con griglia folgorante e ventola, oppure delle trappole meccaniche passive, utilizzate principalmente gli apicoltori.

All’interno delle abitazioni, invece, è indispensabile usare i veleni per un risultato maggiore, più affidabile e duraturo.

Come eliminare i calabroni

Se dopo un’attenta valutazione si decide che è necessario contenere il numero di questi insetti, dopo aver individuato il nido è necessario segnalarlo alle autorità competenti.

Se il nido è di piccole dimensioni potete provare ad eliminarlo da soli seguendo alcune precauzioni:

  • Individuare il nido e la sua apertura;
  • Indossare indumenti protettivi, pantaloni e maniche lunghe, guanti e, se possibile, il casco;
  • Acquistare un insetticida che abbia un getto di almeno 4 metri;
  • Di notte o all’alba spruzzare il prodotto nel nido mantenendo una distanza di sicurezza;
  • Dopo qualche giorno, controllare di nuovo il nido e, se necessario, applicare di nuovo il prodotto.

Consigliamo molta attenzione nell’eseguire queste operazioni e, se non vi sentite sicuri, potete ricorrere ad una ditta di disinfestazione.

È importante rivolgersi a degli specialisti nel caso in cui:

  • il nido sia posizionato in zone in cui il getto del veleno non arriverebbe bene;
  • in luoghi molto alti;
  • sui tetti;
  • nel caso in cui il nido sia di grandi dimensioni.

Le imprese specializzate in disinfestazione dispongono delle giuste strumentazioni che consentono di operare in sicurezza e ottenere un risultato più efficace e duraturo.

È importante rivolgersi a dei professionisti che sanno intervenire e rimuovere il nido nel pieno rispetto delle regole previste dalla legge e procedano allo smaltimento dello stesso. Le ditte specializzate utilizzano prodotti efficaci e nel rispetto dell’ambiente circostante.

Al termine della bonifica la ditta provvederà a rimuovere il nido e sigillare le fessure dove gli insetti hanno nidificato per impedire di crearne un nuovo nido.

Se hai rilevato un nido di calabroni visita il nostro sito o contattaci, saremo lieti di aiutarti!